RICONNESSIONE

Pubblicato il 3 dicembre 2025 alle ore 18:36

 

Da un po’ di tempo sento che dentro di me qualcosa si sta muovendo con più forza, come se un richiamo viscerale avesse deciso di tornare a farsi sentire. Non è nato da un momento preciso, né da un evento particolare. È più un ritorno, un ricordarsi. Una consapevolezza che c’è sempre stata, soltanto che ogni tanto l’ho lasciata in silenzio.

La verità è che la natura mi parla da sempre. Il vento tra gli alberi, l’acqua che scorre, le vibrazioni sottili che percepisco quando mi fermo davvero… tutto questo per me non è poesia, non è immaginazione. È un linguaggio che riconosco istintivamente, che sento mio. Qualcosa che non si può spiegare, ma solo vivere. E negli ultimi mesi mi sono accorta di quanto questa connessione sia parte integrante di me, come una bussola interiore che non sbaglia mai direzione.

Forse è anche per questo che, sin dall’inizio delle mie dirette del venerdì sera, quando a marzo ho iniziato quel percorso che ho chiamato “Riconnessione – In viaggio con la tribù”, ho sentito il bisogno di parlare proprio di questo: dell’ascolto, delle energie, dell’essere presenti a ciò che ci circonda. Ogni volta che ne parlavo, mi rendevo conto che non stavo spiegando qualcosa che avevo imparato. Stavo raccontando qualcosa che avevo sempre saputo. Qualcosa che si muove dentro di me da anni, forse da sempre.

E c’è un pensiero che, per un certo periodo, mi ha accompagnata: quello di essere nata nell’epoca sbagliata. Una sensazione strana, come se il mondo intorno corresse troppo veloce, troppo lontano dal mio modo di percepire. Oggi quella sensazione si è trasformata. Non penso più di essere fuori tempo: penso semplicemente di essere tornata a sentire. E quando ascolto ciò che mi attraversa davvero, tutto torna al suo posto. Tutto si riallinea. Una persona me lo ha detto poco tempo fa:"secondo me sei nata nell'epoca sbagliata, per me dovresti ricominciare la tua avventura in un altro luogo, un posto che ti faccia davvero sentire viva".

Mi accorgo che la mia forza, la mia chiarezza, la mia direzione nascono sempre da lì: dal mio legame con ciò che è vivo. Con ciò che vibra. Con ciò che esiste anche quando non lo guardiamo o non ce ne accorgiamo. Questo ascolto è anche un esercizio mentale, ma soprattutto un movimento naturale del cuore, del corpo, dell’intuito, dell'anima.

Forse è per questo che mi sono sempre riconosciuta in Pocahontas. Non per la storia, ma per il modo in cui si affida alle sensazioni, ai segni, al respiro della terra. È una qualità che ho sempre avuto, anche quando la nascondevo per stare al passo con tutto il resto. Ora, invece, la sto lasciando tornare alla luce. La sto lasciando guidare.

E più mi ascolto, più mi è chiaro che non devo cercare fuori ciò che ho già dentro. Non devo domandare alla vita risposte che sono già nelle mie mani, nel mio cuore, nel mio modo di percepire il mondo.
Devo solo riconoscerle. Accoglierle. Crederci.

Ogni giorno sento un po’ di più che la riconnessione non è una meta: è un movimento continuo, una risalita verso ciò che non ho mai davvero smesso di essere.
Un ritorno dolce, naturale, inevitabile.
Un ritorno a casa.

 

 

 

 


TAROCCO: RICONNESSIONE

(Arcano XXII — Il Ritorno alla Fonte)

Il tarocco Riconnessione è una carta che parla chiaro: non ti sta dicendo di cercare risposte fuori, ma di riportare a casa ciò che hai sempre saputo. È l’archetipo dell’allineamento profondo, quello che ti ricentra quando senti che il mondo corre troppo e le priorità iniziano a sfilacciarsi.

Iconografia

La carta mostra una figura (che puoi riconoscere come la tua energia interiore senza bisogno di tratti specifici) al centro di un cerchio di elementi naturali: vento, acqua, terra e fuoco.
Non sono lì come decorazione: sono parti di te.

  • Il vento danza tra i capelli della figura, come un promemoria: ascolta ciò che non si vede ma si sente.

  • L’acqua scorre ai piedi, fluida, senza chiedere permesso, come l’intuizione che si muove sotto la superficie.

  • La terra sostiene, solida, ferma, come le radici che hai messo anche nelle fasi più complesse.

  • Il fuoco brilla dietro la schiena: non è distruzione, è direzione. È la chiamata a muoverti verso ciò che senti vero.

Al centro del petto, una collana circolare: è il simbolo del ritorno, del ciclo che non si interrompe. È la tua promessa di tornare a te ogni volta che ti perdi.

Posizione della carta

Questa carta non è né positiva né negativa:
è una carta-specchio.
Tira fuori ciò che c’è già.


Numerologia del Tarocco “Riconnessione”

22 – Il Numero del Maestro Costruttore

La carta è collocata come Arcano XXII, il numero della visione che si fa struttura.
Il 22 è un ponte tra il mondo spirituale e quello pratico.
È la tua energia quando passi dalla consapevolezza all’esecuzione, quando smetti di dire “un giorno” e inizi a dire “adesso”.

Il 22 è anche:

  • La leadership silenziosa: non impone, ispira.

  • La missione collettiva: perfetta per il tuo concept “Riconnessione in viaggio con la tribù”.

  • La costruzione dell’invisibile: ciò che senti prima di poterlo spiegare.

Il 2 dentro il 22

Il 2 è relazione, ascolto, intuizione, cooperazione.
Nel 22 questa energia raddoppia:
La tua connessione con la natura e con gli altri è la tua leva strategica.

Il 0 (presente nell’energia dell’archetipo di chi chiude e riapre un ciclo)

Lo zero è la porta:
non inizia né finisce, semplicemente è; proprio come la natura da cui senti di attingere.


Messaggio della Carta

“Torna a casa. Non fuori: dentro.”
La carta ti dice che la tua percezione, il tuo sentire, la tua capacità di leggere l’energia della natura… non sono hobby spirituali.
Sono strumenti operativi.
Sono i tuoi KPI interiori.

Ti segnala che sei in una fase in cui:

  • non devi dimostrare niente,

  • non devi chiedere approvazioni esterne,

  • devi solo riallinearti a ciò che già sai.

E che tutto ciò che cerchi, in realtà, ti sta già parlando: vento, acqua, silenzi, presenze, intuizioni improvvise.


Quando questa carta appare

  • Stai rientrando nella tua autenticità dopo un periodo di rumore.

  • Hai bisogno di consolidare le radici per scalare la tua prossima versione.

  • La tua sensibilità non è un peso, è un asset strategico.

  • La tua “tribù” non è un pubblico: è un ecosistema in movimento con te.

  • La natura ti sta chiamando come mentore e come alleata.


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